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Burano, 2600 abitanti, 8 chilometri a nord di Venezia, una mezzoretta di viaggio in vaporetto o un paio d’ore a remi senza fretta. Qui dove Venezia è nata prima di Venezia stessa, il Millecinquecentonovantanovesimo anno vita di Burano, il 2020, è stato particolare così la nostra amica buranella Silvia ci racconterà in questo articolo.
“Gli abitanti di questa generazione per la prima volta nella vita hanno avuto come privilegio inaspettato l’isola tutta per loro. Noi che abbiamo sempre condiviso tutto, dai vaporetti alle vie, dai sorrisi a qualche sbuffo con “gli altri”, noi che fin da bambini parliamo due lingue e ne capiamo almeno dieci, compreso il linguaggio universale dei “gesti” che ci fanno comunicare con gente dai quattro angoli del pianeta, abbiamo avuto 365 giorni di Burano tutta per noi. Che bellezza. Che solitudine. Che strane emozioni.
Quest’isoletta è famosa. Lo è da quando fu amata dagli impressionisti nei primi del Novecento per la sua atmosfera tranquilla e vibrante, e lo fu da ancor prima quando qui iniziarono a lavorare le artigiane dalle mani d’oro e la pazienza infinita, che ricamavano merletti per le principesse del mondo. E lo fu ancor di più dagli anni Sessanta, quando agli abitanti venne la pazza idea di usare i colori più brillanti dell’arcobaleno per dipingere le facciate delle loro piccole case, prima intonacate con la calce a tinte pastello.
Burano oggi è famosa per la sua aria tranquilla e allegra, quasi una fuga dalla babele del Centro Storico. Fotografata miliardi di volte, quest’anno si è inaspettatamente rivelata, a chi ha avuto la fortuna di viverla, come la Venere del Botticelli, nuda, bellissima, timidamente consapevole del valore della sua anima, fiera, sull’acqua. Spogliata del suo vestito di fretta e futilità, si è mostrata per quella che è, vera, autentica, lenta, con i suoi lati belli e quelli brutti. Ma la bellezza e la bruttezza sono relative, e se per i commercianti e per chi ha visto toccata la propria salute questo è stato il periodo più brutto degli ultimi anni, per gli artisti, per la natura, per chi non ha nulla da perdere, questa pausa forzata è stata forse come un respiro a fondo. Un momento fuori dal tempo, in cui tutto è congelato e si è fatto ammirare come mai prima d’ora. Nonostante tutto.
Mentre fuori il mondo impazziva, Burano era in una bolla di colori, tramonti, acqua placida. Per me quest’anno sembra quasi di non averlo vissuto. Il mio lavoro non l’ho potuto fare, ma la laguna sì, ho saputo godermela, come Burano, che si è fatta guardare tra le trine dei suoi merletti. Ho imparato pure a farlo il merletto quest’anno. Ho avuto poche prenotazioni quasi festeggiate. Ho sognato tanto, ho pregato tanto, ho avuto paura ma ho preparato idee per la rinascita.
Noi siamo pronti e vi aspettiamo. Venite a vestirvi di colori e a respirare a pieni polmoni l’aria di Burano. Potrete vivere un mondo diverso, e un’isola che ha saputo rimanere sé stessa attraverso ogni tempesta. Ve la svelerò attraverso i miei occhi, gli occhi di una Buranella”.
Se l’amore di Silvia nel raccontare la propria casa ha conquistato anche voi, conoscerla dal vivo ed esplorare Burano insieme sarà solo un piacere. Scoprite qui sotto gli itinerari che ha pensato per voi e non indugiate oltre nel prenotare la vostra visita con una guida buranella autorizzata!
Hyatt Centric Murano Venice
Riva Longa, 49
30141 Murano – Venezia
Italy
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